Salve!
Lunedì 17 marzo 2014 gli alunni delle classi seconde e terze incontreranno nel corso della mattinata dei poliziotti che si occupano di reati postali.
Sta diventando sempre più importante educare gli adolescenti ad un uso consapevole di Internet, di Facebook e dei social in genere anche per evitare dipendenza o di incorrere in brutti "incontri virtuali".
A questo proposito, la III D ha effettuato un'attività su queste stesse tematiche nei mesi di dicembre e gennaio scorsi. L'attività, dal titolo "Guardiamoci in face", si è svolta in quattro incontri di due ore ciascuno tenuti da due psicologhe: hanno operato su due livelli, uno informativo e riflessivo e un altro più laboratoriale.
Ecco alcune delle riflessioni scritte dai ragazzi:
"Nelle relazioni virtuali non c'è presenza di emozioni e sentimenti, dato che davanti a noi abbiamo soltanto uno schermo".
"A causa della dipendenza da Facebook si può correre il rischio di isolarsi e di perdere gli amici più stretti".

"La gente scrive tante cattiverie su Facebook, ma faccia a faccia non ha neanche il coraggio di salutarti".
"Le persone tendono a pubblicare fatti personali e non credo che certe situazioni siano adatte ad essere condivise".

"Su Facebook gli amici si possono bloccare con un click, ma nella vita reale non è così facile".
"Le parole scritte su Facebook possono avere un potere offensivo, a volte volontario, a volte no. Quando si scrive bisogna riflettere perchè non sappiamo come potrebbe reagire chi ci legge".

"Il problema delle false identità è molto frequente nelle amicizie virtuali: lo schermo diventa una barriera fra te e le tue amicizie".
"A commento di una foto o di altro possiamo cliccare solo MI PIACE o NON MI PIACE: siamo limitati nello scrivere ciò che pensiamo".